Conseguenze sul viso della mancata prevenzione

Abbiamo già accennato nella sezione 5 alla tipica forma del viso dei respiratori orali.

Quello che avviene, nel tempo, è l’evoluzione delle caratteristiche già esposte. In sostanza il viso nella sua dimensione verticale si allunga,  nella sua dimensione frontale ( visto cioè visto da davanti ) presenta un deficit dimensionale ( risulta più stretto ), e nella dimensione anteroposteriore  ( cioè visto di profilo ) dimostra un altro deficit a livello del terzo medio del viso ( che comprende la mascella superiore ), mentre quanto al terzo inferiore può risultare in eccesso ( mento troppo in avanti, profilo concavo ) oppure in difetto ( mento troppo indietro, profilo convesso ).

Quindi l’elemento in comune è l’aumento della dimensione verticale, tanto che questi soggetti sono riconoscibili principalmente perché presentano una faccia allungata; gli autori scandinavi e anglosassoni parlano di sindrome della faccia lunga.

Altre volte l’allungamento della faccia può coinvolgere non solo la dimensione verticale, ma anche quella sagittale. Si hanno così i quadri di quei soggetti con deglutizione disfunzionale ( spesso respiratori orali ) in cui il vettore meccanico di distribuzione della crescita facciale assume una direzione obliqua che va dal naso all’angolo mandibolare, e in cui si assiste alla crescita di un naso bitorzoluto e ad una retrusione mandibolare ( da un punto di vista dentale, malocclusione di II classe I° divisione.

Perché la faccia si allunga?

Partiamo dal presupposto che la crescita dell’individuo presuppone un aumento del suo volume, quindi anche della sua superficie. Sarebbe ovvio che l’aumento fosse proporzionato, per cui non dovrebbe esistere un vettore ( direzione ) di crescita svantaggiato nei confronti di un altro.

Ricordiamo che ciò che determina la forma è la funzione muscolare e dei tessuti molli in generale; se la dimensione frontale ( ossia trasversale, orizzontale ) del viso si sviluppa al di sotto delle sue possibilità, significa che la muscolatura che lavora in tale direzione durante la crescita è stata svantaggiata nei confronti della muscolatura a direzione verticale, che invece è stata facilitata.

Se il soggetto cresce respirando a bocca aperta è evidente che i muscoli che tengono chiusa la bocca vengono più spesso rilasciati ( facilitati a non lavorare ) di quanto non vengano utilizzati.
Nel tempo ciò viene assunta come abitudine muscolare viziata: essa condiziona il tono della muscolatura verticale ( ipotono = sottotono ), che a sua volta determina la lunghezza verticale della faccia ( che diventa troppo lunga per l’abitudine della bocca a rimanere aperta invece che chiusa ).

Se la direzione di crescita verticale viene facilitata, quella che risulta svantaggiata, come già detto, è quella frontale ( trasversale, orizzontale ).

Quali sono i muscoli che lavorano in direzione frontale?

Quelli applicati al naso ma soprattutto quelli applicati alle mascelle.

I muscoli nasali lavorano trasversalmente allargando o restringendo il diametro delle narici durante la respirazione; nei respiratori orali è facile osservare come il diametro delle narici non cambi mai, le narici in certi casi sembrano collabite, sembra cioè che stiano quasi per chiudersi, tanto è l’abitudine muscolare a non lavorare.

Ma il vero motore dell’espansione trasversale di tutta la faccia è la muscolatura applicata alle mascelle, quella masticatoria.
Perchè?

Introduciamo il concetto di ciclo masticatorio. Questo, volendo semplificare al massimo, non è altro che l’insieme dei movimenti che la mascella inferiore ( mandibola ) effettua per poter comprimere il cibo contro la mascella superiore. La direzione di movimento più evidente è quella verticale: chiunque sa che quando si mastica il viso si allunga e si accorcia alternativamente, perché la mascella inferiore sale e scende contro quella superiore.

La direzione di movimento meno ovvia è quella trasversale (orizzontale), ossia quella che sposta la mascella inferiore verso l’esterno fino a metà del movimento verticale di andata, la fa rientrare al centro al termine del movimento verticale di andata, e con andamento uguale e contrario la riporta contro la mascella superiore.

Attenzione a questo concetto: quanto più si mangiano cibi solidi ( duri ) tanto maggiore è la componente orizzontale della masticazione, tanto più i muscoli che lavorano orizzontalmente vengono utilizzati, tanto più il viso cresce in senso orizzontale piuttosto che in senso verticale.

In più, la masticazione vigorosa di cibi duri espande la mascella superiore ( palato ), che costituisce la base del naso; in questo modo il naso si espande ( cresce orizzontalmente ) e ciò indirettamente promuove la respirazione col naso invece che con la bocca.

La prova tangibile di tutto questo potete trovarla nel corredo fotografico relativo a questo argomento: guardate che faccia hanno quelli che mangiano cibi duri come le popolazioni “non civilizzate”, la proporzione dei lineamenti, e quindi, implicitamente, la bellezza e la forza che i loro tratti trasmettono.

E questo è anche il motivo per cui, anche se non si è stati allattati al seno per due anni, anche se la qualità dell’aria che respiriamo non è ottimale, possiamo ancora conformare regolarmente la faccia e la schiena dei nostri bambini facendoli masticare cibi molto duri; perché il principale motore muscolare del corpo finchè non si cammina si trova in bocca!!!

Abbiamo una prova indiretta di questo: l’unica “categoria” di persone che cresce con lineamenti sostanzialmente regolari, respirando col naso, e sviluppando una palato e delle arcate dentali pressochè ottimali anche senza essere stati allattati fino ai 2 anni e senza aver mangiato cibi duri sono i “bruxomani”, ossia coloro che come modalità di scarico dell’ansia e dell’aggressività hanno scelto di digrignare continuamente i denti di giorno, di notte, oppure sia di giorno che di notte: così facendo utilizzano moltissimo i muscoli che lavorano orizzontalmente, quindi il viso si sviluppa in maniera regolare. Vediamo in questo caso dei quadri dentali e fisiognomici simili a quelli delle popolazioni non civilizzate, che però si sono strutturati così in risposta ad un superlavoro muscolare non di natura fisiologica ( allattamento, cibi duri ), ma di natura psichica disfunzionale ( nevrosi ).

Ai nostri fini concludiamo che un superlavoro della muscolatura masticatoria, anche se non di natura fisiologica, contribuisce a determinare lineamenti regolari del viso e una respirazione nasale, anche in assenza di allattamento al seno

Analizziamo ora la direzione di crescita anteroposteriore, ossia il profilo dell’individuo.

Nel respiratore orale la mascella superiore non cresce adeguatamente in senso anteriore ( in avanti ); ciò è facilmente deducibile dall’osservazione dell‘angolo compreso tra il naso e il labbro superiore, che in caso di insufficienza nella crescita sagittale del mascellare superiore si presenta ottuso.

A seconda delle modalità di deglutizione ( più che altro ) e delle abitudini muscolari di gestione dell’ansia il naso e la mascella inferiore possono svilupparsi in un certo modo determinando il quadro del profilo convesso con mascella inferiore ancora più in dentro di quella superiore e col naso bitorzoluto, oppure il quadro del profilo concavo con mascella inferiore allungata in avanti, dopo aver scavalcato quella superiore, e col naso voluminoso, deviato ma sostanzialmente dritto oppure aquilino ( più raramente ).

I quadri peggiori da un punto di vista maxillofacciale sono quelli in cui ad una respirazione orale ( con direzione di crescita verticale importante ) si sovrappone una postura linguale sfavorevole con spinta anteriore e verso il basso nei confronti della mascella inferiore (mandibola), che determina un allungamento verticale complessivo del viso oltre allo scavalcamento in avanti della mascella inferiore rispetto a quella superiore.