Cosa fare a casa

Cosa fare a casa

È possibile individuare, prevenire o addirittura far terapia casalinga per la respirazione orale?

Certamente: anzi, per la natura stessa del problema, non è possibile venirne fuori senza la collaborazione del bambino e della famiglia intera ( compresi i nonni, che spesso non capiscono perché ai loro tempi i respiratori orali e gli obesi non esistevano !!! ).

Dopo aver visto come individuare anche a casa un bimbo che respira con la bocca ( anche senza essere medici ), qui di seguito troverete dei consigli che, se seguiti bene e con convinzione, possono costituire un’ottima prevenzione e anche una brillante terapia.

Ecco i punti salienti

  •  Dieta terapeutica arricchita da vitamina A ( carote ), vit. B ( lievito di birra o pane integrale ), vit. C ( agrumi ), vit. D (omega 3, ossia il buon vecchio olio di fegato di merluzzo), avendo cura di eliminare o sospendere temporaneamente i cibi che danno dipendenza o che creano campi di disturbo (intolleranze ) alimentari;

Curare la respirazione, facendola tornare nasale ( invece che con la bocca ) prima che sia troppo tardi: argento proteinato oppure acqua e sale nel naso, aerosol, cerottini per allargare le narici, unguenti balsamici sul petto, aromaterapia, il tutto da settembre a giugno fino alla normalizzazione, prima di andare a dormire o mentre dormono;

Attività fisica o sportiva all’aria aperta che favorisca la respirazione fisiologica, fino alle ginnastiche mediche orientali ( tai chi, qi gong, yoga )

MASTICAZIONE LENTA E MINUZIOSA: MAI INGHIOTTIRE QUALCOSA DI NON COMPLETAMENTE MASTICATO

• NON DEVONO MAI MANCARE AD OGNI PASTO ALIMENTI MOLTO CONSISTENTI DA STRAPPARE COI DENTI E LE MANI E DA MASTICARE COMPLETAMENTE ( coppiette di manzo o cavallo, croste di parmigiano, croste di pane casereccio integrale meglio se tostate ); ATTENZIONE: I CIBI DURI FAVORISCONO LA MASTICAZIONE LENTA E MINUZIOSA, AL CONTARIO DEI CIBI MOLLI.

In caso di difficoltà, o se la respirazione nasale tarda a riprendere, rivolgersi quanto prima ad un’equipe medica informata sul problema, che lavori di concerto per ricostituire prima possibile le condizioni per il ripristino spontaneo della respirazione nasale, e che utilizzi per lo più terapie funzionali e biosostenibili ( non chirurgia o farmaci sintetici ).

Esistono dei limiti a quanto di buono si può fare a casa. Ad esempio:

–  A volte i campi di disturbo alimentari o ambientali sono subdoli e non facilmente rintracciabili. Esistono casi in cui, nonostante le migliori analisi convenzionali, non si riesce a rintracciare l’alimento o l’allergene “subliminale” che sostiene sintomi che a volte somigliano a vere dipendenze farmacologiche. In questi casi è bene rivolgersi a un medico addestrato all’uso di strumenti diagnostici bioelettronici per una diagnosi e una terapia biofisica d’informazione;

– La pubblicità medica convenzionale ci ha abituati alla conoscenza e all’impiego di apparecchi per aerosol, che però diffondono farmaci sintetici.
Niente funziona bene come il lavaggio del naso con acqua salata a temperatura corporea, che nella medicina tradizionale indiana, l’Ayurveda, è noto come Neti Lota. Ottima anche l’aromaterapia. Più noti al grande pubblico l’argento proteinato ( possibilmente senza epinefrina, soprattutto per l’utilizzo a lungo termine ).
I cerottini per allargare le narici sono ottimi quando la respirazione orale dipende dal collabimento delle narici stesse durante il sonno con riduzione eccessiva dello spazio per il passaggio dell’aria.

– L’attività fisica all’aria aperta dei bambini è limitata principalmente da tre fattori:
1) dalla paura di mamme o nonne che i bambini prendano freddo o si facciano male;
2) dal carico eccessivo di compiti per casa che ultimamente è arrivato a livelli preoccupanti;
3) dall’abitudine _ che presto diventa vera e propria dipendenza _ che i bambini sviluppano alla televisione, ai computers e ai videogiochi tipo playstations.
È necessario capire in maniera distaccata e fattiva cosa fa bene e cosa fa male, e rendersi conto che le abitudini negative o positive assunte durante l’età della crescita formano l’individuo a livello psico-neuro-endocrino-immunitario in modo definitivo e non negoziabile.

L’alimentazione a base di cibi molli e cotti induce presto l’abitudine ad ingoiare il cibo senza masticarlo. Questo getta le basi per indigestioni, disbiosi intestinali e/o digestioni incomplete, che naturalmente aggravano il quadro e fomentano il circolo vizioso.

– Teoricamente la terapia definitiva di un respiratore orale potrebbe essere basata esclusivamente sul consumo di cibi duri _ quelli che per staccarne un morso e necessario impugnarli con le mani, e che per ingerirli è necessario masticarli a fondo e, anche se è maleducazione, a bocca aperta.
Questo tipo di alimentazione, infatti, potenzia la muscolatura che serve a chiudere la bocca, proprio quella che nei respiratori orali funziona poco o per niente.

– Se quanto sopra risulta parzialmente o del tutto inattuabile, conviene rivolgersi più che a un singolo medico, ad un’equipe medica abituata a lavorare insieme sotto il profilo metabolico e biomeccanico ( sia morfologico che funzionale ).

Il lavoro che l’equipe medica deve effettuare consiste nel fornire al bambino che cresce degli stimoli fisiologici ( = funzionali ), che consistono principalmente nel :

1) modificare in meglio la qualità del sangue e il suo scorrimento ottimale a livello locale e generale promuovendo la ripresa del sistema immunitario e dei tessuti molli,

2) incrementare artificialmente il volume delle cavità nasali e delle ossa mascellari, ottimizzandone la forma e
3) allenare i tessuti molli, ossia muscoli e fasce, alla ripresa delle giuste abitudini funzionali mediante opportuni esercizi ( terapia miofunzionale, yoga, qi qong ) e ginnastiche posturali meglio se di tipo propriocettivo ( tipo ortesi plantari propriocettive per i piedi ).