La respirazione Orale

La Respirazione Orale

La respirazione è la più automatica e comune funzione tra tutte quelle espletate dal nostro organismo: purtroppo, quanto più una funzione o un lavoro sono routinari e abituali, tanto meno viene data loro importanza, e si ha invece la tendenza spontanea a sottovalutarne il ruolo.

Se l’attività respiratoria fosse più randomizzata, se avesse una frequenza di un atto ogni tre giorni, allora eventuali disfunzioni risulterebbero a ciascuno più evidenti.

La frequenza degli atti respiratori, per minuto, è inferiore a quella del battito cardiaco (altra funzione sottovalutata perché troppo scontata); eppure si può vivere circa due mesi senza mangiare, circa tre giorni senza bere, ma a stento 3 minuti senza respirare…

A meno che non vogliamo credere che la natura faccia le cose a caso, è evidente che la respirazione è così automatica e automatizzata (al punto da essere efficiente perfino durante il sonno o se perdiamo i sensi) perché la sua importanza nell’economia dell’organismo è fondamentale.

Questo è il motivo per cui le tradizioni mediche e culturali più antiche del mondo (tra cui quella cinese e quella indiana) affermano che nulla è più importante di una corretta respirazione.

I Cinesi fanno della respirazione corretta la base della loro “ginnastica medica”, il Qi Qong;

gli Indiani sostengono che l’apprendimento dello Yoga, così ricco di posizioni corporee particolari, è propedeutico e basilare per lo svolgimento di qualcosa di più importante dello yoga stesso, e cioè il Pranayama, la ginnastica respiratoria indiana, finalizzata nei suoi scopi più elementari alla conservazione di una perfetta salute sia fisica che mentale, e nei suoi scopi più “esoterici” al raggiungimento di stati alterati di coscienza e all’aumento delle doti spirituali individuali.

Detto questo, perché un’Associazione Italiana per la Prevenzione della Respirazione Orale?

È proprio necessario?

Nella nostra società, per il nostro attuale stile di vita, la situazione è tale da richiedere una consapevolezza pubblica maggiore di quanto non vi sia stata finora su questo argomento.

In base a statistiche recenti un bambino su tre respira male, spesso con la bocca invece che col naso. L’aumento del fenomeno in questi ultimi anni è stato addirittura del 50 %.

Questo stato di cose è causa di diverse patologie e disfunzioni ( tutte quelle pediatriche di gran lunga più frequenti ) nei bambini, e getta le basi per malattie e disfunzioni da adulti, soprattutto quelle croniche degenerative; questi individui infatti potenzialmente crescono con un deficit del sistema immunitario.

Volendo essere precisi si può parlare di una SINDROME DA DISADATTAMENTO PSICO-NEURO-ENDOCRINO-IMMUNITARIO, i cui effetti inducono l’individuo a modificare tutta la forma e le funzioni del suo corpo per poter convivere con essa.

Poiché le modifiche causate da questo disadattamento avvengono in tenera età e per tutta la fase della crescita, gli effetti sono duraturi e spesso irreversibili.

Un numero sempre crescente di malocclusioni dentarie dei bambini di oggi è legata alla respirazione con la bocca.

La maggioranza delle visite pediatriche e otorinolaringoiatriche in età pediatrica sono dovute a disturbi relativi a respirazione difettosa : raffreddori continui, riniti, sinusiti, otiti, tonsilliti, adenoiditi.

Il fine dell’Associazione? Informare la gente che esiste una risposta percorribilie alle seguenti domande:

– Il disadattamento psico-neuro-endocrino-immunitario nel bambino di oggi _ di cui la respirazione orale è l’effetto più evidente e precoce_ è qualcosa di inevitabile?

– Ossia, fa parte della natura umana come avere il naso e gli occhi ?

– O è piuttosto qualcosa che si acquisisce, e di cui ci si potrebbe liberare ?

– Se non viene riconosciuto per tempo, può avere delle conseguenze a distanza?

– Se sì, quali?

– È solo un caso che alcune persone crescano con bei lineamenti, oppure è possibile prevedere anche precocemente cosa ne sarà della faccia di una persona ?

Chiudere gli occhi sulla respirazione orale potrebbe significare chiudere gli occhi su una futura generazione di malati cronici e consumatori a vita di farmaci sintetici.

Ecco perché l’Associazione Italiana per la Prevenzione della Respirazione Orale.